Le domande che spesso i pazienti ci rivolgono sono legate alla preoccupazione di esporsi troppo alle radiazioni prima di un trattamento dal dentista.

Gentile Dott.sa Anna, in questi ultimi anni sono stata sottoposta a radiografie dei denti almeno una volta all'anno. Vorrei sapere quanta è la dose massima di radiazioni che posso assumere e quanto è dannoso?

Molte persone al solo sentire nominare i raggi X o le radiazioni hanno un forte timore. Molte persone associano direttamente le radiazioni al cancro, ai difetti genetici o alla sterilità. Nel mondo moderno il controllo che si ha sugli apparecchi radiogeni ha però modificato profondamente questi aspetti rendendo le radiazioni uno strumento per indagare molte patologie e permettere di curarle. Inoltre, in alcuni casi, sono proprio le radiazioni stesse ad essere utilizzate per curare i pazienti. Per quanto riguarda le radiazioni in campo odontoiatrico possiamo riconoscere che queste sono oggi uno strumento indispensabile. Il fatto che le radiazioni siano molto usate si deve anche al fatto che la conoscenza che abbiamo sugli effetti di piccole dosi di radiazioni sono ben conosciuti; tendendo conto del fatto che il controllo che si ha sugli strumenti che emettono radiazioni è possibile garantire la completa sicurezza dei pazienti.

Per dare un ordine di grandezza del problema, possiamo considerare le dosi di radiazione che ogni persona assume in un anno. L'ambiente che ci circonda, il cibo che mangiamo, ed il terreno contengono piccole tracce di elementi radioattivi che espongo ogni persona in un anno a circa 360 milliRem. Una radiografia dentale espone il paziente ad una dose compresa tra 0.5 e 3 milliRem. Se vogliamo sapere quanta è la dose che bisognerebbe non superare, possiamo tener conto che un lavoratore è considerato in condizioni di sicurezza se esposto ad una dose inferiore a 5000 milliRem all'anno.

Vi sono diversi tipi di radiografie utili al dentista ad individuare malattie nei pazienti, ad esempio radiografie panoramiche (ortopanto). Ricapitolando, il numero di radiografie dentali a cui si potrebbe sottoporre il paziente è molte volte più elevato di quelle che effettivamente servono per il lavoro del dentista. Nei casi più delicati, come ad esempio le donne in gravidanza esistono protocolli specifici che il dentista potrà spiegare che tengono conto di cercare compromessi tra necessità di diagnosticare il problema e possibilità di non effettuare radiografie oppure effettuarle con una potenza ridotta.